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Risollevarsi

Il 28 aprile 2011 una bomba esplose al caffè Argana di Marrakech. Un giorno qualunque che cambiò la vita di tante persone, un pazzo egoista che spazzò via la luce con un boato assordante. Morena Pedruzzi era lì con tre amici: l’André, la Chichi e il Mondo; solo lei si salvò.

Come fai a raccogliere le fila di una vecchia vita. Come fai ad andare avanti quando nel tuo cuore inizi a capire che non si torna indietro.

In Risollevarsi – La mia vita dopo un attentato terroristico – Nena racconta non solo cosa successe quel giorno di Aprile, ma anche il ritorno in Svizzera, i mesi in ospedale a Zurigo, le cure delle ferite fisiche e dell’anima, la riabilitazione e il percorso che l’ha portata a rimettere insieme i frammenti di se stessa, tornare a casa in Ticino e andare avanti.
Risollevarsi è un libro pieno di emozioni, dolore che a stento fanno trattetenere le lacrime (e ammetto di non avercela sempre fatta) e fanno riflettere su quanto fragile possa essere la nostra vita.

Forse la Chichi aspettava solo che la Nena stesse meglio per essere sicura che ce l’avrebbe fatta da sola. Forse ha potuto scegliere tra la vita e il Mondo, e ha scelto Il Mondo.

Ma in Risollevarsi non c’è solo dolore, emozioni e rinascita, c’è tanta tantissima forza. La Nena ha trovato una forza per noi probabilmente irraggiungibile per riuscire a risolleversi, rimettersi in piedi letteralmente e figurativamente. Ha tratto forza dalla sua famiglia, dagli amici, dai compagni della mitica Carnasc Band e dal ricordo della Chichi, del Mondo e dell’André.
Nena ha saputo ispirarmi, farmi commuovere, stringere il cuore, ma anche sorridere mentre leggevo i suoi pensieri e il suo percorso. Nonostante abbia sentito suonare la Carnasc infinite volte a carnevale, ne conosca dei membri, nonostante abbiamo un pacco di amici un comune su FB (sì lo so, premio stalker a me), non conosco personalmente Morena, ma conoscevo la sua storia, però solo leggendo le sue parole è riuscita a farmi immedesimare nei suoi panni, a farmi emozionare e allo stesso farmi riflettere: nel 2011 avevo 23 anni, in qual bar avrei potuto esserci io, ma avrei trovato la sua forza per risollevarmi?

Quella di Nena è una storia vera, ma non perchè realmente successa. Posso solo dirvi, leggetela e lasciatevi ispirare dal suo spirito e dalla sua forza d’animo.

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