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Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie

Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie

Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie è il romanzo di Alec Bogdanovic, edito Rogas edizioni, che promette di affrontare con umorismo noir il tema della tanto temuta ansia e depressione. Il protagonista ci si imbatte nell’adolescenza e grazie allo stile biografico del romanzo lo seguiamo durante la sua crescita mentre cerca di liberarsene.

Sin dalle prima pagine ho capito che questo romanzo era decisamente al di fuori dalla mia comfort zone, ma ritenendomi una lettrice onnivora che spazia su diversi generi ero fiduciosa che non sarebbe stato un grande problema.
Dopotutto il linguaggio scurrile e diretto non mi da fastidio e quindi sono andata avanti, i riferimenti al sesso non mi scandalizzano e quindi sono andata avanti, un protagonista senza empatia non mi da fastidio e quindi sono andata avanti. Body-shaming, maleducazione, sessismo e misoginia si trovano molto spesso, questo romanzo ne è pieno. Certo, non mi piacciono, ma comunque sono andata avanti e continuando a leggero ho capito che questo romanzo non è la storia di un ragazzo ansioso, ma la storia di un ragazzo e il suo pene!

Esatto, la vita di un ragazzo impotente che cresce sapendo che non sarà mai felice, che si deprime perché non è che è proprio impotente, ma ha una sessualità complicata e non riesce nell’atto ultimo della penetrazione, ma per il resto giù come se non ci fosse un domani. E quindi via a parlare tutto il tempo di bocchini di li e toccate di là. Non sentivo la parola bocchino da tipo 15 anni, ma leggendo questo romanzo con tutte le volte che l’ho trovata mi sono rimessa in pari.

Forse Alec ha ragione, alle donne non interessa la relazione uomo/pene e quindi il dramma della malfunzionamento e il processo di guarigione a base di intervento con pompetta idraulica mi ha lasciato indifferente o più che altro annoiata e diciamo disgustata quando il ragazzo-che-non-venne si è trasformato in mister-una-botta-e-via con tanto di tabella excel con i nomi delle conquiste, statistiche e probabilmente qualche pivot con aggiunta di grafico a torta. Insomma, per quanto una persona può leggere di un uomo e il suo pene?

Di certo il romanzo è originale, mai letto niente del genere ma sicuramente di umorismo nero non ci capisco niente, al massimo il protagonista mi ha fatto pena, altro che ridere.

La scrittura è fluida e scorrevole e il testo è strutturato in modo interessante, ma questo romanzo è un grande Boh o un gigantesco perché. L’unica cosa che abbia senso è la spiegazione del titolo nell’agognato finale, che poi ammettiamolo, l’ansia è l’ultimo dei problemi del protagonista e sicuramente ansioso non è il termine che userei per definirlo.

Ringrazio Alec per avermi inviato la copia ebook, mi spiace perché a molti il romanzo è piaciuto, ma purtroppo non fa per me.

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Fenix e La Chiave di Thuta

Fenix e la chiave di Thuta

Fenix e la chiave di Thuta è il primo libro della nuova saga fantasy di M. E. Loi (aka Mariella Martorelli).
Fenix è una ragazza dolce e sbarazzina dalla pelle candida e i capelli color argento che abita a New York con una madre alquanto particolare. Lei e la madre si sono trasferite molte moltissime volte, ma nonostante questo non è mai riuscita a trovare un posto che si adattasse a lei, un luogo da poter chiamare veramente casa.
Sogna luoghi incantati che la attirano finché il suo diciassettesimo compleanno le sarà rilevato che il mondo che tanto sogna esiste davvero e le viene concessa la chiave per accedervi.

Tale chiave è suo diritto di nascita, diritto ricevuto grazie al padre che non ha mai conosciuto e che la lascerà entrare nel mondo di suo padre, nel regno di Miriël, patria degli elfi.
Il regno degli elfi è un mondo di luce che nasconde misteri oscuri, dove finalmente Fenix potrà sentirsi a casa e intraprendere un viaggio che le cambierà la vita!

Fenix viene ammessa alla scuola, denominata i Giardini, dove studiando assieme agli altri giovani elfi imparerà la storia, la lingua, la botanica, l’arte e la magia della sua gente. Imparando a vivere e convivere in questo nuovo mondo come nata mista, come Fenix figlia di Adham.

Una volta arrivati alla scuola i giovani elfi e mezz’elfi devono porsi davanti all’Oracolo e grazie alla Porta del Vero Io scoprire a quale dei quattro elementi appartengono:

Terra: Elfi Oscuri, stirpe di Elros
Fuoco: Elfi del Sole, stirpe di Amras
Acqua: Elfi del Crepuscolo, stirpe di Hidril
Aria: Elfi della Luce Lunare, stirpe di Elwing

Ho apprezzato tantissimo che alla fine del romanzo Mariella abbia inserito un test che permette al lettore di conoscere il suo elemento. Io sono risultata alla pari tra Terra e Acqua e ho deciso di scegliere la stirpe di Elros!

Mariella ha costruito un meticoloso worldbuilding con molte razze, peculiarità e sfaccettature ancora da scoprire. Un solo libro non basta per poter comprendere appieno questo mondo, ma è sufficiente per stuzzicare l’interesse del lettore, instillare il desiderio di conoscere di più e leggere il prossimo capitolo.
Il mondo è grande e i personaggi che Fenix incontra e con cui passerà i suoi giorni di scuola sono tanti, è dunque complicato stare al passo e riconoscerli tutti, ma è una difficoltà che verrà risolta continuando la lettura nel secondo libro, almeno quella è la mia speranza.

La storia raccontata in questo libro è bella e intrigante, ma è vero che a tratti ricorda molto saghe o film già letti e visti. Purtroppo questo è uno scotto che noi lettori fantasy paghiamo spesso. Diciamo che è quasi normale, o meglio che nel fantasy è complicato avere un prodotto che sia del tutto originale e le somiglianze sono pane quotidiano. In ogni caso, questi aspetti già visti in altre salse non tolgono nulla al fascino della storia.

Ora che ho trovato la chiave di Thuta non vedo l’ora di andare avanti e scoprire di più di questo mondo nel secondo volume.

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Non baciarmi… sono a dieta

Non baciarmi… sono a dieta

Kate Smith vive da New York con sua nonna da quando i genitori sono tragicamente morti durante la sua adolescenza. Assieme al suo migliore amico di sempre gestisce la GK Fashion, una piccola casa di moda in ascesa che prospetta di conquistare la fashion week di NY

Kate è intelligente, premurosa e tragicamente insicura. Nei suoi 32 anni ha incontrato molte, troppe, persone che le hanno fatto notare i suoi chili (neanche poi così tanti) di troppo. Le prese in giro di coloro che la guardavano dall’alto in basso e dei pochi uomini sbagliati l’hanno fatta entrare in uno stato di diniego mai visto prima d’ora. Kate non crede che un uomo possa considerarla un minimo attreante e crede che le persone la giudichino costantemente. Infatti, all’inizio del romanzo appare talmente insicura da insultare chiunque la guardi troppo a lungo.

Sono stata molto felice di avere una protagonista con cui potermi indentificare, ma mamma mia ragazza, datti una svegliata! Davvero, sarò il doppio di Kate e mi faccio la metà della metà delle paranoie che si fa lei. Certo, incontrare a 23 anni mio marito ha aiutato moltissimo il mio self-confident e forse grazie a questo ho potuto avere un’evoluzione che Kate pur avendo la stessa età (e nonostante i chili in meno) non è ancora riuscita ad avere.

Fortutamente anche per Kate il destino ha in serbo una persona speciale. Nathan Parker, giornalista vedovo da qualche anno, si trasferisce accanto a Kate e nonna Rose, ed è chiaro sin da subito che non solo lui è molto attratto dalla ragazza, ma anche che sono fatti l’uno per l’altro.

Ovviamente Kate dovrà essere Kate, perchè come è possibile che un uomo tanto affascinate sia interessato a lei? E quindi rifiuterà le attenzioni di Nathan a colpì di antipatia e chiudendosi sempre di più a riccio. Per fortuna le persone che le stanno accanto non sono accecati dai numeri sulla bilancia. E così nonna Rose e Gabriel, il miglior amico di Kate (con uno spirito che fa troppo ridere e a tratti un po’ ninfomane 😂) cercheranno per quanto possibile di dare una mano a Nathan.

Non baciarmi… sono a dieta è un romanzo pieno di emozioni e non solo perchè parliamo di un romance chicklit, ma perché ne regalata tantissime: gioia, sorpresa, divertimento, rabbia, un po’ di disgusto e la giusta dose di sclero! Sono convinta che un romanzo ben scritto debba regalare emozioni, che non devono essere per forza positive. Insomma, ho sclerato un sacco per la testardaggine di Kate e inveito a tratti contro di lei e questo succede quando un autore riesce a coinvolgere il lettore nel suo romanzo. Non ci sono dubbi che Vivian ci sia riuscita!

Per finire la scrittura è fluida e molto scorrevole. Questo romanzo è perfetto per una lettura durante le vacanze natalizie davanti al fuoco! Mi sarebbe piaciuto conoscere più aspetti di Gabriel e che il personaggio venisse sviluppato in modo più multi dimensionale, così come nonna Rose, ma ovviamente le esigenze della storia non l’hanno permesso. Una buon’idea per una novella… Vivian sai cosa fare!!

Ringrazio l’autrice per avermi inviato questa bellissima storia e ora pasticcini per tutti!

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Cheshire Crossing

Cheshire Crossing

Cosa succede quando Alice, Dorothy e Wendy tornano dal Paese delle Meraviglie, da Oz e dall’Isola-che-non-c’è? Cosa succede quando iniziano a parlare di altri mondi, scimmie volanti, pirati e tè con cappellai un po’ fuori di testa? Succede che lo scontro con la realtà degli adulti porta a dottori, cure estreme e diagnosi di Psicosi dissociativa.

E dopo anni dentro e fuori da centri di salute mentale arrivano a Cheshire Crossing, solo che non vengono riunite lì per i loro problemi di salute mentale, ma per la loro abilità di viaggiare in altri mondi. Finalmente qualcuno crede alle ragazze e si occuperà di proteggerle e rafforzarle! Cheshire è una scuola molto speciale dove impareranno a gestire le loro straordinarie esperienze e il loro dono di attraversare mondi magici. Solo che le tre ragazze ormai adolescenti non riescono a starsene tranquille e tra un viaggio di qui e di là fanno incontrare la malvagia Strega dell’Ovest e Capitan Uncino, e mo’ sono cavoli amari!

Cheshire Crossing è una graphic novel costruita con maestria e intelligenza. Ho amato l’idea di unire le nostre eroine che tanto hanno penato dopo che sono tornate dai loro viaggi magici. Le loro avventure sono state piene di pericoli, ma penso che il peggio l’hanno vissuto una volta tornate a casa ed è un aspetto che ho adorato.

Mi è piaciuta molto l’idea di mettere Wendy, Dorothy e Alice assieme, facendole viaggiare tra i loro mondi e trasportarle in una nuova avventura. Le ragazze sono molto diverse, ma hanno tanto in comune!

Non dimentichiamoci che questa è una graphic novel e quindi non è solo importante la storia, ma anche i disegni! Lo stile grafico e la paletta di colori si addice perfettamente alla storia e le regala quel qualcosa in più grazie al quale ho divorato questa graphic novel!

Chesire Crossing è un fantastico mix tra disegni bellissimi e una storia avvincente che mi invoglia ancora di più a leggere Graphic Novel!

Grazie a OscarVault per avermela inviata, è stata una vera scoperta.

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Dietro la Maschera

Dietro la Maschera

Annalisa è una giovane ragazza che vive sul lago di Garda. Si è chiusa al mondo e non crede più nell’amore. Grazia, la migliore amica, decide di intervenire e darle una svegliata, iscrivendola a sua insaputa a un nuovo programma televisivo, un reality show dove ragazzi e ragazze si incontreranno e conosceranno trascorrendo un mese di convivenza. Insomma, un Grande Fratello per cuori solitari.
Annalisa dovrà quindi mettersi in gioco, ma riuscirà mettere da parte il suo passato e lasciarsi andare tra le braccia di Alessandro?
Alessandro è il convivente su cui ha messo gli occhi dal primo momento, un atleta professionista nel mondo del motocross, con una forte personalità e una bellezza ultraterrena. Cerca una ragazza con cui condividere il suo mondo di gare, sponsor e motori che lo porta lontano da casa e dagli affetti.

È possibile innamorarsi di un perfetto sconosciuto?
Per scoprirlo, non vi resta che guardare “Dietro la maschera” dove, non tutto ciò che vedi è come sembra.

Non sono un amante dei reality show, per niente, non ne guardo nemmeno uno. Semplicemente non mi piace questo genere di tv trash dove le persone non fanno altro che discutere, litigare, poi festeggiare e via di nuovo, discutere e litigare. Sarà la geekness che è in me, l’ingegnere o la pacifista che odia le discussioni, ma proprio non riesco a guardare questo genere di programmi. E ci ho provato, però a ognuno il suo!

Nel romanzo Dietro la Maschera di Licia Righi mi sono vista catapultare in uno di questi reality, una specie di incrocio tra Grande Fratello e Uomini e Donne, almeno così me lo sono immaginata. Licia è riuscita a farmelo piacere. Nonostante gli intrighi e sabotaggi, i personaggi un po’ loschi che pensano solo alla biancheria delle coinquiline e i drammi è stato interessante leggere della convivenza nella casa. Ho apprezzato molto le sfide a cui sono stati sottoposti gli inquilini, in special modo ho adorato quella sui GoKart.

Annalisa è un personaggio interessante e un po’ controverso, il mistero dei suoi problemi passati tiene banco per molto tempo, forse troppo a parer mio. Ci viene costantemente detto che non riesce ad affrontare quello che le è successo e rimaniamo a lungo appesi aspettando di sapere cosa sia successo alla protagonista che frena la sua strada verso Alessandro.

Tutti i personaggi dentro la villa di Dietro la Maschera hanno peculiarità diverse che scoprire man mano che la storia va avanti e sono ben pensate.

La scrittura di Licia Righi è fluida e scorrevole, ideale per intrattenere gli estimatori del genere rosa chicklit in un giorno di pioggia.

Nota di apprezzamento per la copertina che mi piace davvero moltissimo!