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I love Morrison

I love Morrison

Dopo il successo di Amore e Popcorn e Ciak! Ti Amo!, Belle Landa torna a far battere i nostri cuori con un nuovo romanzo rosa spin-off di Ciak!
In questo nuovo romanzo troviamo J. Morrison, regista di sucesso e migliore amico dell’attore Raffaello Bonaverntura, uno dei protaginisti di Ciak, al centro di una avventura iniziata come disavventura.

L’eccentrico, affascinante e acclamato regista, vincitore di premi importanti e realizzatore di blockbuster è in un momento di assoluto stallo creativo. Non sa cosa fare della sua carriera né tanto meno della sua vita.
Per ritrovare l’ispirazione decide dunque di partire in uno dei luoghi più lontani e sperduti al mondo: Rapa-Iti, nella selvaggia Polinesia francese.
E lì che il caso gli mette in mano un romanzo, una storia coinvolgente, l’idea per un nuovo film!
Troverà molto di più quando dovrà confrontarsi con Blake Davies dopo aver praticamente girato mezzo mondo, a cui deve strappare i diritti per la sceneggiatura che promette di riportarlo in auge!

Se dovessi dare un titolo a questa recensione potrei dire: Belle Landa colpisce ancora! Eh sì, perchè ancora una volta ci ha relagato un romanzo da leggere tutto d’un fiato, perfetto per passare un momento di umorismo, tenerezza e amore in totale relax. In questo romanzo Belle ha messo il turbo sulla parte comica ed è arrivata al traguardo con successo. I personaggi di contorno con ben curati e si amalgano al meglio con la storia e naturalmente non possono mancare i salti temporali, gestiti alla perfezione, che contradistinguono la scrittura dell’autrice.

«Credo che se ne sia andato» borbotto nervoso. Non capisco cosa mi prende. Mi sono ritrovato in condizioni ben più intime con il gentil sesso, non mi sono mai risparmiato nulla. «Già, per fortuna» aggiunge lei dirigendosi verso una delle macchinette. Si volta per darmi spiegazioni ma poi distoglie subito lo sguardo. È imbarazzo quello che le dipinge il viso di rosso? «Dobbiamo scendere ai binari, altrimenti non posso mostrarti quella cosa…» chiarisce a bassa voce. «Uhm, sì… quella cosa!» affermo. Sarebbe così brutto se ora le dicessi di aver rimosso il motivo per cui ci troviamo qui? Mi soffermo a osservarla. È alta, molto alta. La gonna corta le evidenzia le gambe lunghe e poi quelle spalle scoperte mi fanno scorrere lo sguardo sul suo collo lungo. Dal cucù già spettinato sono sfuggite numerose ciocche che le danno un’aria sbarazzina. È un’impresa difficilissima non allungare le dita e spostargliele dagli occhi.

Nota di merito per il protagonista, Jim Morrison, posso sin d’ora assicurarvi che ve ne innamorerete follemente!

E udite udite, nonostante qualche sclero (ovvio sennò non sarebbe un romanzo di Belle), sono riuscita a non detestare la controparte femminile di questo romance.

Belle Landa riesce sempre a stupirmi ed emozionarmi. È in assoluto una delle mie autrici romance preferite. Non vedo l’ora di leggere la sua prossima storia!

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Scommetto che mi sposerai

Scommetto che mi sposerai

Dopo il successo di Scometto che mi ami Francesca V Capone torna con i protagonisti del suo romanzo più venduto e ci regala una novella. Scommetto che mi sposerai è il sequel della storia tra Dante e Alex da leggere tutto d’un fiato. Io l’ho divorato!

Dante, l’archeologo più sexy del Colosseo, può finalmente vivere la sua storia d’amore con Alex. La nascita della loro storia ci ha fatto sorridere e commuovere. Si amano e niente ormai potrà più mettere loro i bastoni tra le ruote. Questa volta però c’è di mezzo un matrimonio, chi saranno gli sposi fortunati? Dante e Alex? Dafne e l’archelogo imbranato? Nelson e una nuova fiamma? Tristan e il maggiordomo spia? O la contessa e un Lord inglese?

Per scoprirlo leggete la novella di Francesca che grazie a malintesi, parenti particolari, un Nonno che non le manda a dire e Fefè, il volpino di pomerania più frizzante della storia, vi farà passare un momento pieno di gioia e divertimento.

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Mai una gioia Series

I romanzi di Lea Landucci

Finalmente sono riuscita a mettere un grandissimo visto nella mia wishlist. Infatti dopo diversi mesi di attesa mi sono tuffata nella serie di Lea Landucci aka @chicklit.italia

Mai una gioia è il romanzo di esordio di Lea pubblicato in self publishing che l’ha catapultata nel firmamento della Sperling & Kupfer, la quale visto il successo di questo esordio ha acquistato i diritti del romanzo per ripubblicarlo. Il libro è stato quindi tolto dal mercato prima che potessi metterci sopra le mie manine ed è iniziata l’attesa.

Per la ripubblicazione di Mai una Gioia hanno fatto le cose in grande, partendo dalla pubblicazione di una novella in Ebook, Mai dire mai, che ho avuto modo di leggere quest’autunno, trovate qui la recensione, e il nuovo romanzo sequel Una Gioia, disponibile in libreria poche settimane dopo il ritorno di Mai una Gioia.

Ma facciamo un passo indietro e scopriamo la trama di Mai una Gioia: Cristina ha trent’anni, vive a Firenze ed è un’investigatrice digitale capace di scoprire tutto su tutti dai profili social. È tanto competente e brillante nel lavoro, quanto imbranata nella vita privata. La sua unica salvezza sono le sue migliori amiche, Daniela e Sabrina, la famiglia che si è scelta, sempre pronte ad alternare consolazione a consigli scomodi. Quando a Capodanno conosce Michele, Cristina sente che finalmente sta per arrivare la svolta. Ma l’universo ha in mente di scaraventarle addosso una bella dose di «Mai una gioia». Ed eccola al bivio: crogiolarsi nella disperazione o tirare fuori la grinta e scegliere di essere felice? Spetterà solo a lei decidere se diventare o meno l’eroina della sua vita.

Amo Firenze! La considero la città più bella d’Italia che ho visitato fino ad ora, quindi è stato bellissimo leggere dei romanzi in parte ambientati per le vie della città toscana!

Nella novella come nei romanzi ho adorato il legame tra le tre amiche Cri, Dani e Sabri. In primis perchè è scritto molto bene: diventente e coinvolgente. Poi essendo io stessa parte di un “trio medusa” questo legame risplendeva ancora di più ai miei occhi.

All’inizio riuscivo anche a immedesimarmi nel ruolo di Cristina, la simpatica pasticciona del gruppo scarsa di fiducia ma non di chili. Finché ammetto di aver sviluppato una sorta di amore-odio per la protagonista . Partendo forse dal:

“Madre porto la 46”

What? Ma vaff… La portassi io la 46! Tutte ste storie 😂😱 ma soprattutto a causa di una serie di decisioni molto molto molto discutibili, per non parlare dell’abbandono del matrimonio di… Ma lasciamo perdere, spoiler! 😂 Dopotutto da scrittrice posso dire che è sempre cosa buona e giusta quando un personaggio ti fa sclerare! Sclero uguale emozioni a mandrie, no?

Parlando di Una gioia, definirlo un sequel del primo romanzo è forse improprio. È un complemento, un’inclusione, una serie di missing moments, fate voi quale definizione vi piace di più. Una gioia inizia la sua storia dall’ultima parte di Mai una gioia intrecciandosi con il romanzo precedente e raccontandolo con occhi diversi. Questo romanzo va dunque a riempire alcuni dei diversi buchi (voluti o meno) nella storia precedente che ahimè si sono fatti sentire. Ci regala i dettagli che avremmo voluto sapere dopo aver letto Mai una gioia, ma che purtroppo legano leggermente la narrativa del terzo capitolo della serie, la quale inizia a decollare quando la storia si libera dalle briglie del prequel. Infatti, senza dubbio, a livello narrativo ho apprezzato di più la seconda parte.

Alla fine credo che questa scelta vada sicuramente più a beneficio dei nuovi lettori che non hanno letto il romanzo precedente e permette loro di immergersi nel mondo di Lea partendo dal nuovo romanzo senza perdere troppo. Insomma, scelta intelligente.

I personaggi di contorno e la fluidità della scrittura danno sicuramente qualcosa in più ai romanzi di Lea, riuscendo a compensare ampiamente alcuni “freni” creati dalla storia. Sono contenta di averli letti e ora aspetto il suo prossimo lavoro!

Intervista, Review

Intervista a Vivian Edwards e Recensione Volevo solo odiarti

La rubrica #scrittoridije torna con un nuovo appuntamento! Oggi conosciamo meglio Vivian Edwards che solo qualche giorno fa ha pubblicato in Self Publishing il suo nuovo romance Volevo solo odiarti.

Ho conosciuto Vivian con il suo primo bellissimo romanzo: Non baciarmi sono a dieta e ho avuto l’onore di farle da beta per questa nuova sfida a tinte rosa.

1. Descriviti in 3 parole

Testarda, romantica, ansiosa

2. Perché proprio romance?

Perché da quando che ho memoria ho sempre letto romance, essendo una romantica patologica adoro lo storie d’amore. Proprio per questo anche su film e serie tv prediligo tutto ciò che abbia una vena di romanticismo.

3. Dicci qualcosa di “Volevo solo odiarti”

Volevo solo odiarti nasce dall’ascolto di  una canzone e dalla storia di Ross e Rachel di Friends, vedere il loro amore che si scontra con incomprensioni e forti immaturità, mi ha dato l’idea per scrivere la storia di Rick ed Eve. Loro sono due anime nate per stare insieme ma che per via di scelte sbagliate si ritrovano separati. Ovviamente ognuno di loro ha cercato di mettere a tacere i propri sentimenti ricoprendoli di odio o di indifferenza, peccato che il destino convinto che il loro amore sia destinato a rinascere, li mette davanti l’uno all’altra dopo due anni di assoluto silenzio. Cosa accadrà tra loro? Non vi dico altro per non rovinare le emozioni a chi vorrà leggerlo, dato che ne combineranno di tutti i colori.

4. Un pregio e un difetto dei protagonisti?

Eve parte molto immatura ed un filino egoista, come pregio la si può definire pronta a tutto per raggiungere i suoi obiettivi. Rick è un coccolone travestito da orso, molto ironico, il suo difetto potrebbe essere la cocciutaggine.
5. Meglio scrivere o editare? Assolutamente scrivere, mi rilassa e mi diverte. La parte di editing è più cerebrale e da buona sognatrice troppo distante dal mio essere.

5. Tutto su PC o quaderni di appunti?

Appunti e idee su carta, dopo che ho definito personaggi e storia vado diretta di pc. Quando creo la storyline, appuntarla su carta mi da come l’impressione che possa esser modificata, come se fosse una bozza. In poche parole quando metto mano al pc è perché sono pronta per partire con la scrittura del romanzo.

6. Ci sono altri generi di cui vorresti scrivere?

No, anche perché non mi attirano. Raramente leggo qualcosa che sia al di fuori del romance e soprattutto non sarei in grado di cimentarmi in un thriller o in un fantasy.

7. Meglio scrivere o editare?

Assolutamente scrivere, mi rilassa e mi diverte. La parte di editing è più cerebrale e da buona sognatrice troppo distante dal mio essere..

8. Ci consigli un libro?

Ho sposato un maschilista di Joanne Bonny. Non avevo mai letto nulla di quest’autrice e leggendo la trama decido di acquistare il libro, l’ho terminato in mezza giornata, ricordo che non riuscivo a staccarmi dalle pagine. Per chi ama il romance ironico è un libro assolutamente da leggere.

Domande Random

1. Ebook o Cartaceo? Ebook per praticità, ma la sensazione di leggere un libro cartaceo non ha eguali.
2. Heidi o Anna dai capelli rossi? Heidi, più simpatica e divertente.
3. Big Mac o Big Tasty? Big Mac, anche se tutto ciò che è Mcdonald’s è da mangiare.
4. Rosa o giallo? Anche se non è il mio colore preferito, tra i due vado di rosa…il giallo non mi dona.
5. Film o Serie TV? Ecco…dubbio amletico. Dipende dal momento, ci sono periodi in cui vedo solo film, ultimamente sto macinando serie su serie. Ora per esempio oltre serie che non ho mai visto, ho ricominciato The Vampire Diaries.
6. Il primo concerto a cui sei stata? Il concerto di Tiziano Ferro nel 2007
7. Il tuo fiore preferito? A pari merito girasole e rosa
8. Giugno o Settembre? Dicembre no?! Scelgo il male minore, Settembre perché è il mese più vicino all’inverno.

Recensione Volevo solo odiarti

Dopo il divertente esordio in Self Publishing con Non baciarmi sono a dieta (trovate qui la recensione), la favolosa Vivian Edwards torno con un nuovo romanzo ambientato in USA. Se con il primo romanzo abbiamo toccato il mondo della moda, questa volta Vivian ci porta nel mondo del cinema televisivo e le enteressanti vicende che possono capitare tra attori e i propri coach.

Eve Wilson ha chiuso il suo cuore dopo aver lasciato l’uomo che amava. Si dedica al suo lavoro vivendo una tiepida convivenza rifiutandosi di sentire la parola matrimonio. Da qualche anno è un Actor Coach e vive per rendere ogni attore pronto per interpretare qualunque parte.

Rick Heron è un attore che finalmente ha ottenuto la parte di una vita. Per arrivare fin qui ha faticato molto, ha messo in discussione tutti i suoi progetti e ha lasciato andare via l’amore della sua vita.

Ma se il destino decidesse di rimetterli sulla stessa strada? Cosa faranno Eve e Rick quando si ritroveranno, dopo due anni, uno davanti all’altra? Riusciranno a gestire le emozioni fino a darsi una seconda occasione o dovranno lottare ancora più a lungo per riavere ciò che hanno perso?

Sin subito si capisce che Eve e Rick sono una coppia scoppiettante e scoppiata, che scoppiettando scoppiera e non solo, mi vengono in mente altre parole che iniziano così. Ma bando alle ciance, dal titolo è chiaro che che l’amore odio tra i protagonisti sarà davvero intenso e non possiamo fare a meno di struggerci per loro.

Volevo solo odiarti è un romanzo sulle seconde possibilità, di quelle che arrivano quando meno te l’aspetti che che possono sciogliersi come ghiaccio al sole se non hai il coraggio di rivedere le tue convinzioni e buttarti.
Non c’è dubbio che le emozioni sono il fulcro di questo libro, ma ho amato anche tutto il contorno. Prima di tutto ho trovato super interessante il lavoro di Actor Coach e scoprire questa realtà sino ad ora a me quasi del tutto sconosciuta, poi la caratterizzazione dei personaggi, sia principali che secondare è stata molto accurata.
Eve è una testona che la porta a “iperreagire”, ma Rick come cocciutaggine non è da meno, riusciaranno quindi a perdonarsi prima che sia troppo tardi?

Lo stile di Vivian è sempre pulito e scorrevole, e soprattutto nota di merito, lei scrive in terza persona. Lo sappiamo, la prima persona ispira molti scrittori, soprattutto nel genere romance, ma fortunatamente Vivian continua a scrivere i suoi romanzi utilizzando la mia adorata e preferita terza persona!

Trovate Volevo solo odiarti in esclusiva su Amazon in formato Ebook e Cartaceo! Quindi connettetevi e buona lettura!

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Finché il caffè è caldo

Finché il caffè è caldo

Quando ho iniziato la lettura di questo romanzo avevo molte aspettative e molti timori. Da una parte ne ho sentito parlare ovunque e sembrava essere davvero una piccola perla che doveva essere assolutamente letto, ma d’altro canto questo è stato il mio primo approccio alla letturatura giapponese e quindi temevo che leggere della quotidianità di una cultura tanto diversa potesse essere complicato.

In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato.

Le premesse come detto c’erano tutte e fortunamente sono state rispettate in toto. Finché il caffè è caldo è un bellissimo romanzo che ci accompagna in diversi spaccati di vita, non sempre felici, e ci rende partecipe in modo intelligente e coinvolgente del viaggio di diverse persone e della loro sfida di bere il caffè finché è caldo.

Anche la scrittura è piuttosto scorrivele e sono stata molto felice di tornare a leggere finalmente in terza persona.

Toshikazu Kawaguchi ha sbancato vendendo oltre un millione di copie e tutte più che meritate. L’idea al centro del romanzo e del nostro misterioso caffè di Tokyo è di per sè geniale e le storie dei protagonisti sono a dir poco toccanti.

Forse l’unico problema che ho avuto, parlando di cultura nipponica, è stato solamente l’associare i nomi ai personaggi. Almeno all’inizio. Kei, Kazu, Negare, Fumyko ecc. non sono nomi che per noi è facile ricordare, ma alla fine per il fantasy è la stessa cosa… Non è vero miei cari Bilbo, Legolas, Aragon, Eragon, Pantalaimon, Sirius, Remus, Gerald, Redhmar, Tyrion, Anasawi? E un’infinità di altri!

In conclusione, è una lettura che consiglio a tutti coloro che vogliono passare una giornata di relax sul divano. Il libro conta solo 177 pagine e può essere letteo agilmente in qualche serata o in una giornata di lettura/maratona, ma soprattutto è un romanzo merita davvero!

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La strategia di Bosch

La strategia di Bosch

Dopo aver conosciuto e apprezzato il detective in pensione Harry Bosch nella serie dedicata a Renée Ballard e essermene assolutamente innamorata guardando la serie tv di Amazon Prime: Bosch, ho deciso di voler leggere di più sul cazzuto detective del LAPD.

Cercando di unire un po’ il gap tra gli anni ruggenti della serie e l’incontro con Ballard ho ordinato qualche romanzo partendo appunto da: La strategia di Bosch.

Nell’Unità Casi Irrisolti della polizia di Los Angeles non succede spesso di doversi occupare di una vittima morta con dieci anni di ritardo rispetto alle intenzioni dell’omicida. L’uomo era riuscito a resistere tutto quel tempo con un proiettile nella schiena, senza che si potesse individuare chi era stato a tentare di ucciderlo. E ora a Bosch tocca risolvere un caso in cui il cadavere è ancora caldo, ma gli indizi e le eventuali prove si sono dissolti da tempo. Un compito difficile anche per un veterano come lui, ma ancor più per la sua giovane partner, Lucia Soto, che non ha alcuna esperienza di omicidi.
Il morto è un mariachi, uno di quei musicisti messicani che suonano per tradizione alle feste, e quando era stato ferito non c’era niente nella sua vita che potesse spiegare il tentativo di ucciderlo, tanto che all’inizio si era pensato a un proiettile vagante. Ma ora Bosch sa che forse è proprio da lì, da quel proiettile, che deve iniziare la sua indagine, un’indagine che spalancherà abissi di avidità e corruzione.
Fino a coinvolgere un altro caso irrisolto, avvenuto vent’anni prima: un incendio che aveva causato la morte di molti bambini in un asilo non autorizzato. Toccherà a Bosch e a Lucia Soto trovare i collegamenti tra i due casi e sciogliere i nodi che impediscono di raggiungere la verità. Lo faranno, spesso a modo loro, o più precisamente alla maniera di Bosch: aggirando i divieti, sfidando la burocrazia e rischiando molto sul piano personale.

Everybody counts or nobody counts

Tuffarmi in questa nuova indagine con Bosch alle prese con i suoi ultimi mesi in polizia e il mentoring alla giovane Lucy è stato emozionante. Man mano che la storia evolve si capisce quanto Bosch sia un personaggio speciale e quando bene l’autore conosca il suo personaggio di punta, ormai divenuto una leggenda per i fan di Micheal Connelly.

È vero, forse a livello di storia e di mistero non è stato appassionante come gli altri libri di Connelly che ho letto, ma è comunque una storia solida e una lettura coinvolgente che merita di essere letta!

Ancora una volta Micheal Connelly non mi ha deluso. Per me è diventato il maestro del genere crime e credo che leggere i suoi libri mi aiuti ad essere una migliore scrittice. Dopottutto si impara dai più grandi!

E per il momento rimango in attesa della nuova stagione di Bosch (purtroppo anche l’ultima) e spero di riuscire presto a leggere la prossima avventura di Harry che aspetta nella mia libreria.

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Sangue Inquieto

Sangue inquieto

Strike e Robin sono tornati per la quinta avventura della serie giallo di Robert Galbraight.

Lo so, ci sono state un sacco di discussioni e polemiche all’uscita di questo romanzo che in parte penso siano servite come pubblicità. In ogni caso credo che sia importante scindere l’autore dall’opera. Insomma, posso non essere d’accordo con JK ma non per questo smetterò di amare Strike e Robin o Hatty Potter.

Grazie ai successi degli anni precedenti, l’agenzia investigativa di Cormoran Strike e Robin Ellacott sta vivendo un momento particolarmente roseo, tuttavia nelle loro vite private ci sono molti lati oscuri: Joan, zia di Strike, è malata terminale, mentre la sua ex Charlotte lo tormenta di continuo e la famiglia del suo padre biologico insiste per un riavvicinamento; Robin è invece alle prese con uno spinoso divorzio dal marito Matthew.

Mentre si trova in Cornovaglia per far visita alla zia, Strike viene avvicinato da Anna Phipps, una donna che gli propone di investigare su un cold case, la scomparsa di sua madre, Margot Bamborough. La donna è sparita quarant’anni prima, poco dopo essere uscita dalla clinica nella quale prestava servizio come medico generale, senza essere mai più ritrovata viva o morta.

Mi è piaciuta molto l’idea di aver a che fare con un cold case che l’agenzia ha portato avanti nel corso di un anno assieme alle indagini parallele per gli altri clienti. Diciamo cha ha portato qualcosa di nuovo a questa serie che ci ha visto a che fare con squartatori, psicopatici e famiglia complicate.

Era tanto che non leggevo un mattoncino da più di mille pagine e nonostante la lunghezza, la lettura di Sanque inquieto e andava avanti senza interruzioni con la voglia di scoprire l’assassino e la speranza che Strike e Robin si rendessero conto di quello che gli altri hanno già capito, si amano e sono fatti l’uno per l’altra!

Per quanto riguarda il caso direi che siamo a cinque su cinque! Cinque delitti per i quali non mi sono nemmeno avvicinata a scoprire chi fosse l’assassino. Ed è questa una delle bellezze dei libri di Galbraight, per quanto io ci provi, riesce sempre a sorprendermi! Che posso farci, non sono geniale come la nostra copia di detective!

In ogni caso non ho dubbi, questa serie e la sua trasposizione televisiva a cura della BBC sono delle fantastiche chicche che vanno lette e viste!

Sanque inquieto entra di diritto nella lista Must Read!

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C’eravamo tanto odiati

C’eravamo tanto odiati

C’eravamo tanto odiati è il nuovo romanzo di Joanne Bonny. L’autrice del best seller Ho sposato un maschilista e Ci vediamo domani se non piove torna con una nuova una pubblicazione targata Newton Compton.

Olivia ‘Olly’ Ferrari è il protopito di cattiva ragazza e sin dagli anni di liceo vive la vita con l’arroganza di una reginetta o meglio di una Regina Cattiva. Altezzosa, narcisista e con una sfilza di uomini ai suoi piedi Olivia guarda il resto del mondo dall’alto in basso. Nessuno è come lei, nessuno può raggiungere la sua perfezione, o meglio queste sono le sue convinzioni. Olivia si è creata un piedistallo dal quale regna grazie al suo successo e della sua popolarità.

Olivia è la conduttrice di Questa Mattina, un programma televisivo di successo della Real Show, e non per niente è stata anche eletta la presentatrice più sexy d’Italia. Insomma, Diletta Leotta le fa un baffo, ma la sua autostima sta per scontrarsi con la realtà.

Andrea Fabbri è un fantasmagorico Health Coach: bello, carismatico e con una viso che buca lo schermo. Viene assunto come co-conduttore di Questa Mattina, il programma di Olivia.
Dopo una breve apparizione come ospite il giovane ha affascinato le spettatrici da casa, così la direzione del canale ha deciso di assumerlo e farne una nuova star TV, una stella così lucente che potrebbe offuscare quella di Olivia… E non di meno mettere a rischio la sua promozione a conduttrice del programma di fascia pomeridiana.

Il nuovo romanzo di Joanne Bonny è divertente, irriverente, romantico ma anche istruttivo. Tratta il tema del bullismo in modo molto efficace ed intelligente, mettendoci questa volta nei panni del bullo o meglio della perfida regina della scuola in seguito conduttrice di successo Olivia Ferrari che la vedrà confrontarsi con il bullismo nel Natale passato di cui lei è stata artefice e il bullissmo del Natale presente di cui è vittima suo nipote.

Vertendo su toni più leggeri di una cosa sono sicura, Joanne Bonny è la regina del RomCom italiano. Le commedie romantiche sono la sua specialità e ogni volta riesce a regalarmi risate e occhi a cuoricini.

Dal lato della scrittura non c’è niente d’aggiungere, in quanto il romanzo scorre che è una meraviglia! JB è ormai un’autrice navigata e sa come farci stare incollati alle pagine e io non vedo l’ora di poter leggere presto una nuova storia d’amore uscita dalla sua penna!

Intervista, Review

Intervista a Belle Landa e recensione Amore e PopCorn

Per il secondo appuntamente per la rubrica #scrittoridije vi faccio conoscere meglio una scrittrice Romance di cui penso di potermi ritenere in egual misura stalker e consigliera: Belle Landa!

Adoro lei e i suoi libri, i quali sono sempre in grado di regalarmi una miriade di emozioni: dagli scleri di Amore e Pop Corn, il pianto di commozione per Ciak Ti Amo! O gli occhi a cuoricino per le sue novelle.

1. Dicci la prima cosa di te che ti viene in mente

Oggi è stata una giornata assurda tra giri in centro, lavoro, compleanni e shopping compulsivi

2. Perchè proprio romance?

Perché è un genere di cui avevo bisogno. È arrivato in un momento in cui ero stanca sia fisicamente che emotivamente. E quindi è stato una vera valvola di sfogo e puro divertimento

3. Ci sono altri generi di cui vorresti in futuro scrivere?

Mi piace molto il triller, anche se scriverlo comporta molta attenzione ai dettagli. Non è una cosa che prevedo di fare a breve dato che ho già scritto un triller in precedenza ma non si sa mai

4. Appunti su pc o taccuini ovunque?

Io appunto ovunque. Su mille Milà post It, taccuini diversi che immancabilmente non so dove metto e poi file di PC

5. Quante ore scrivi a settimana in media?

Non sono una costante. Passo mesi senza scrivere. Per me è una necessità e quando ne ho bisogno lo faccio. Quando sono in fase creativa scrivo una o due ore al giorno in base anche agli impegni familiari e lavorativi

6. E quante ore leggi?

Idem. Passo giorni e notti intere a leggere. Poi per mesi vedo solo film e serie TV. Insomma faccio ciò di cui ho bisogno in quel momento

7. Puoi dirci qualcosa dello spin-off di Ciak Ti Amo! che stai scrivendo?

Beh, racconterà la storia di J. Morrison, il migliore amico di Raffaello Bonaventura. È un regista e sceneggiatore, un rubacuori per natura. Si trova in un periodo di stanca lavorativa e sta un po’ rivalutando la sua vita

8. Ci consigli un libro?

Vi consiglio un intera saga. La Torre Nera di Stephen King che mette d’accordo gli amanti del fantasy e gli amanti di King in generale

Domande Random

  1. Ebook o Cartaceo? Cartaceo ma leggo tanto anche in ebook
  2. Dolce o Salato? Dolce
  3. Bergamo di sopra o di sotto? 🤦 Non sono di città. Vivo in un paesino in valle.
  4. Rosa o viola? Rosa
  5. Girasoli o margherite? Margherite
  6. Grande Fratello o Superquark? Superquark adoro Piero!!
  7. Un gusto di gelato? Liquirizia cocco
  8. Mare o montagna? Mare

Recensione Amore e Pop Corn

Amore e Pop Corn

Amore e Popcorn è un romanzo di Belle Landa. Leggero e romantico, ha un linguaggio fluido e scorrevole.
La storia è strutturata in modo molto furbo, che invoglia e incuriosisce il lettore a continuare a leggere senza sosta.

La prima parte è raccontata su due spazi temporali: presente e passato prossimo (qualche settimana prima). 
Il passato, dove Agatha è obbligata a lavorare a un progetto con il distaccato e arrogante collega Alessandro, il cui comportamento si rivela essere una maschera che nasconde un ragazzo premuroso il quale conquisterà Agatha e viceversa.
Il presente, dove la stessa protagonista parte per una vacanza in Egitto con l’arzilla nonna Gloria e incontra l’aitante e bel dottore Filippo. 

I due filoni temporali sono separati da pre e post disastro con Alessandro. 
Vediamo Agatha innamorarsi di Ale prima del disastro e conoscere e uscire con Filippo sulle spiagge egiziane. 
Più si legge e più ci si chiede cosa mai di così catastrofico sia successo tra Agatha e Alessandro e ci si lascia d’altro canto prendere dalla storia con Filippo.  

Agatha è un personaggio controverso, voleva diventare una giornalista cinematografica ma la vita l’ha costretta a fare un lavoro che non ama. È divertente, carismatica, singolare, fissata con il cinema. Durante la prima parte della storia l’ho amata, empatizzando con lei, ammirando le sue magliette cinematografiche e facendo il tifo per lei! 

Con il proseguire della storia, però, Agatha inizia a perdere colpi e se prima odiavo solo il fatto che può mangiare come un maiale senza ingrassare un grammo man mano le sue scelte e comportamenti diventano discutili se non odiose. 
Il suo rapporto con Alessandro e Filippo si fa sempre più complicato e dal canto mio avrei voluto prendere i due colleghi (specialmente Agatha) e scuoterli con vigore per far entrar loro del sale in zucca. 
Detto questo, non è un male avere sentimenti contrastanti per il protagonista, preferisco di gran lunga qualcuno che mi fa sclerare e impazzire che il classico protagonista perfetto che sa fare tutto e ha un colpo di sfiga una volta ogni decade. 

I personaggi principali di Amore e pop cornsono interessanti, ma si poteva lavorare un po’ di più sulla caratterizzazione. 
La storia procede su dei binari scorrevoli, ti porta dove non ti aspetti e quando sei pronto a imboccare la via di un finale commovente (con fazzoletti alla mano) svolta a destra prendendoti in contropiede con una sterzata irreale quanto buffa. 

“Per June, che amava questo giardino. Da Joseph, che le sedeva sempre accanto”
Notting Hill

Come si intuisce dal titolo questo romanzo trabocca di cinema. Dalla passione della protagonista alle varie citazioni. In aggiunta, per introdurre ogni capitolo ci sono delle frasi da film o canzoni che trovano un importante riscontro nel capitolo stesso. Fantastico! 
Amore e popcorn è una bella storia da leggere tutta d’un fiato, leggera e divertente per un momento di svago… accompagnato da una busta gigante di popcorn. 
Per finire, menzione speciale per nonna Gloria, se non ci fosse dovrebbero inventarla, ma fortunatamente Belle Landa l’ha fatto.

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L’accademia del bene e del male

L‘accademia del bene e del male

Sophie e Agatha grandi amiche che vivono in un piccolo peasino di nome Galvadon. Sophie è bionda, bellissima e si prodiga per essere buona, mentre Agatha è più dark e solitaria!

Ogni quattro anni il villaggio viene funestato da un’ombra che rapisce due ragazzi e lì porta nella leggendaria Accademia del Bene e del Male, dove ragazze e ragazzi vengono preparati a diventare gli eroi e i cattivi delle fiabe. Con i suoi eleganti abiti rosa, le scarpette di cristallo e la passione per le buone azioni, Sophie sa che otterrà ottimi voti nella Scuola del Bene. Agatha invece sembra una perfetta candidata per la Scuola del Male. Quando arrivano all’Accademia le due ragazze fanno una scoperta sorprendente: Sophie finisce nella Scuola del Male a seguire lezioni di Imbruttimento, Trappole mortali e Storia della Cattiveria, mentre Agatha si ritrova nella Scuola del Bene, a lezione di Etichetta principesca. Si tratta di un errore? O forse il loro autentico carattere è diverso da ciò che tutti credono? Per Sophie e Agatha comincia un viaggio in un mondo straordinario, dove l’unico modo per uscire dalla fiaba è viverne una fino alla fine.

L’accademia del bene e del male è il bellissimo inizio di una saga intrigante e coinvolgente. Questo libro non è stato niente di quello che mi aspettavo, ma è stata sicuramente una piacevole sorpresa. È una storia che fa sognare!

Ultimamente, tranne rare eccezioni, ho avuto qualche problema nel farmi prendere completamente dai romanzi fantasy, nonostante sia il mio genere, ma finalmente l’accademia con i suoi colpi di scena e la scrittura coinvolgete è riuscita a prendermi del tutto.

Ringrazio Fra de @ilpoteredeilibri per avermi convinto a iniziare questa saga e spero di riuscire presto a sfoltire la mia TBR e leggere i prossimi volumi.